Sustainability at Pitti:
Federico Cina
Editoriale
Edizione 100
27.07.2021
Federico Cina è “Indelible”, indelebile come la sua collezione

Sustainability at Pitti è una serie di interviste per celebrare chi sta rinnovando il mondo della moda con un’attenzione speciale verso l’ambiente. Dando voce ai designer che mettono la sostenibilità al centro del loro lavoro, speriamo di ispirare e guidare un'ondata di cambiamento nel nostro settore, aiutando tutti a impegnarsi insieme per un futuro migliore.

È impossibile guardare le creazioni di Federico Cina senza perdersi nei suoi intricati lavori di stampa. Dal lancio del suo marchio omonimo nel 2019, la terra natale di Federico Cina, la Romagna, ha ispirato i suoi capi dai design grafici che fondono il ricco patrimonio della storica regione italiana con silhouette contemporanee.
“Sono nato a Sarsina”, racconta Cina, “un piccolo paese medievale nel cuore della Romagna tra Forlì e Cesena. Lo scopo principale è realizzare capi che rappresentino a pieno la storia e la cultura romantica e bucolica della mia terra, la Romagna, ma riadattati in chiave più moderna”.
L’attenzione alla conservazione del patrimonio esprime anche l'apprezzamento e il riconoscimento da parte di Cina dell'ambiente come parte integrante nel processo di creazione. Il designer lavora solo con istituzioni e artigiani locali, utilizzando le sue collezioni come mezzo per elevare il suo lavoro e per garantire di poter controllare al meglio e da vicino la sua catena di approvvigionamento.

In occasione della presentazione della sua ultima collezione a Pitti Uomo di quest'anno, abbiamo incontrato Cina per saperne di più. Ecco cosa ci ha detto.
Parlaci della tua nuova collezione "Indelible". Qual è la storia che ci sta dietro?

Questo progetto vuole valorizzare l'artigianato locale e la sua heritage ma riadattandola a nuove esigenze e tempi. È composta da capi unici e senza tempo che mirano a durare nell'armadio di chiunque e a ridurre gli sprechi nel settore della moda. I pezzi forte sono le stampe, presenti su ogni capo, che rappresentano la tipica decorazione da tovaglia in Romagna; la particolarità di queste decorazioni bucoliche e uniche è data da artigiani locali che utilizzano una tecnica artigianale risalente al XVII secolo. Oggi sono diventati il simbolo distintivo del mio brand.
 
Dici che la collezione valorizza l'artigianato locale. In che modo? Questo approccio è parte di questa collezione soltanto o è qualcosa che cerchi sempre di integrare?

Valorizziamo l'artigianato locale nella creazione di ogni collezione. La nostra filiera e la nostra sede si trovano soprattutto in Romagna, e tutto avviene tra Rimini e Cesena. Ciò si traduce in un maggiore controllo sui nostri capi sia in termini di qualità che di sostenibilità.
 
Parlaci delle tue stampe. A cosa si ispira il design? Chi fa le stampe e che coloranti usi?

La stampa Romagnola rappresenta la tipica decorazione per abiti e tovaglie in Romagna, tutti i disegni richiamano la cultura contadina e bucolica: l'uva, il gallo, il melograno, il grano. La collezione si chiama “Indelible”, per la durabilità dei colori applicati sul tessuto anche dopo molti lavaggi.
Per la collezione abbiamo collaborato con lo storico laboratorio di stampa tessile Stamperia Marchi, a Santarcangelo di Romagna, fondato nel 1633. Il procedimento per apporre queste stampe sui capi non è semplice. Per prima cosa devi stirare e pressare le tele per renderle compatte e pronte per essere stampate. Poi devi usare uno stampo artigianale che è intriso di colori naturali e applicato con cura sulla tela. Poi lo stampo viene tenuto fermo mentre l'artigiano lo colpisce con una piccola mazza per fissare perfettamente il colore. I colori sono ottenuti dalla ruggine, mentre le forme in legno e le tele sono di canapa coltivata nella zona.

Dici che Artigianalità, Sostenibilità e Umanità sono i valori fondamentali del tuo marchio. Cosa significa questo per te?

L'artigianato è rappresentato dalla correlazione tra passione e tradizione. C'è un dialogo continuo tra il passato e il presente, le vecchie e le nuove generazioni. Il nostro obiettivo è promuovere l'artigianato e allo stesso tempo reinterpretare le tradizionali silhouette maschili secondo nuove forme e idee.
Essere sostenibili, per noi, non significa solo utilizzare elementi sostenibili ma prendere in considerazione anche l'aspetto più umanista, significa sostenere e creare opportunità all'interno dell'ambiente in cui si lavora. Significa sviluppare l'ecosistema romagnolo e tutti i distretti che stanno collaborando con noi.
Il concetto di umanità trova la sua origine nella necessità di un ritorno ad una bellezza semplice e genuina, che parta da una visione antropologica che metta al centro la persona, le sue emozioni, i suoi ricordi.
Questi tre pilastri si traducono in un approccio volto a valorizzare le aziende e gli artigiani con cui collaboriamo. Il nostro obiettivo non è sovraccaricare un sistema già saturo ma creare prodotti con un valore indelebile nel tempo.
Dici che tutta la tua filiera è in Romagna. Perché hai deciso di fare così? E ogni singolo elemento (come la coltivazione del cotone) ne fa parte? Quali qualità cerchi in un fornitore?

Abbiamo deciso di tenere la maggior parte della nostra filiera in Romagna perché siamo pienamente convinti che la nostra terra debba essere totalmente coinvolta nello sviluppo del nostro brand, non solo dal punto di vista creativo. Per farlo abbiamo deciso di produrre i nostri capi tra Cesena e Rimini.
I tessuti non sono romagnoli al 100%, ma sono comunque italiani al 100%: la maggior parte dei tessuti che utilizziamo proviene da Manteco, un'azienda tessile toscana specializzata in tessuti di lusso sostenibili. Scegliamo con cura i nostri fornitori tenendo conto di due aspetti principali: la qualità e la sostenibilità dei loro prodotti da un lato, e l'umanità delle persone che lavorano per l'azienda dall'altro.

Quali sono gli ostacoli più grandi che incontri come designer nella creazione di collezioni responsabili?

Creare prodotti sostenibili richiede un processo etico e lento. Nella società di oggi, dove tutto è scontato, sento che l'aspetto più difficile è comunicare il prodotto nel modo giusto, trasmettendo al consumatore il valore e il duro lavoro degli artigiani.
Cosa ne pensi degli attuali sforzi verso la sostenibilità del settore? Quale cambiamento speri di vedere?

Fortunatamente oggi trovare tessuti sostenibili sta diventando più facile, ma questo è solo una piccola parte del processo di progettazione. Penso che la società debba lavorare per rendere sostenibile l'intera filiera produttiva, dal design fino al consumatore.
 
Hai qualche consiglio per marchi e designer che vogliano essere più responsabili nel loro lavoro?

Credo che per un brand, soprattutto se emergente, sia fondamentale integrare sin da subito dinamiche sostenibili. Penso che sia importante trovare un significato personale di sostenibilità e fare nostri questi valori. Può essere una scelta difficile all'inizio, ma questa scelta va affrontata come un investimento, nel valore della vostra azienda e per il futuro di tutti noi.


 
 
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