Una prospettiva positiva e un approccio rilassato per il ritorno di Pitti Uomo, alla 100esima edizione
 
Editoriale
Edizione 100
14.07.2021
In collaborazione con Pitti Uomo, abbiamo visitato l’iconica fiera in Fortezza da Basso, che ha riaperto le porte dopo 537 giorni di chiusura, esplorando nuovi trend e stili
Le origini di Pitti Uomo e dell’organizzazione targata Pitti Immagine rimandano ad un imprenditore fiorentino di nome Giovanni Battista Giorgini. Un uomo che potrebbe essere considerato il fondatore del sistema moda italiano come lo conosciamo oggi. Per farla breve, nel 1951 organizzò la prima sfilata di moda italiana a Firenze. Invitando la stampa internazionale e i compratori, presentò la moda italiana, all'epoca piuttosto sconosciuta, a un mercato più ampio. Nel dopoguerra, in un paese pesantemente colpito dal conflitto, l’iniziativa fu un enorme successo culturale, sociale ed economico. 
Poco più di 70 anni da quando l'Italia ha avuto la sua prima sfilata nella città rinascimentale, Pitti Uomo è diventato un fenomeno e uno degli eventi più importanti della moda maschile. Quest'anno la fiera è stata significativamente più contenuta rispetto alle recenti edizioni, il che ha reso la presenza di marchi italiani più evidente.
Ma Pitti Uomo sta ripartendo, in un paese pesantemente colpito dalla pandemia: non è stata una mera celebrazione della centesima edizione, è stata un omaggio alla moda italiana e alla speranza in giorni migliori. 
L'importanza della fiera è stata sottolineata anche da Luigi di Maio, Ministro degli Affari Esteri italiano, che ha visitato la fiera e incontrato la stampa durante l'ultimo giorno di apertura.
Sono onorato di essere qui oggi a testimoniare l'importanza della moda per l'Italia”, con queste parole ha concluso la sua visita.
 
La visione positiva del futuro e la forza congiunta di tornare alla normalità è stata una costante tra gli espositori. Il colosso sartoriale italiano Kiton è tornato in fiera dopo sette anni di assenza. Pur senza presentare capi fisici, ha proiettato una video installazione della sua collezione. Lorenzo Gallo, portavoce di Kiton, ha spiegato il ritorno come "un passo verso la ripartenza e una decisione importante per dimostrare il nostro sostegno agli organizzatori e all'industria in un momento difficile”.

La sensazione di un nuovo inizio era evidente anche da Brunello Cucinelli. Per la prossima stagione il brand desidera che gli uomini si vestano in modo rilassato ma elegante. Per la collezione SS22 ha colto la nuova possibilità di una "rinascita e di gioiosi ricongiungimenti" puntando un riflettore in più sull'abito. Un abito e un modo di vestire, tuttavia, permeato da morbidezza, comfort ed eleganza rilassata. In una palette di colori nei toni della terra, che fa appello alle situazioni della vita quotidiana.

 
La sartoria ultrasoft è stata il canone diffuso tra i marchi sartoriali presenti in fiera. Tombolini ha presentato la collezione Zero Gravity, con blazer e completi in jersey ultraleggeri. Così ha fatto Caruso, un altro rientro in fiera: la collezione ha trovato la sua ispirazione nel desiderio di libertà. Giacche realizzate in materiali morbidi e costruzioni che minimizzano il divario tra abbigliamento casual e formale.

Da notare è che la quantità di cravatte in fiera si poteva contare sulle dita di una mano. Il tailoring oggi si accompagna a polo in maglia, t-shirt e camicie più rilassate. Uno dei marchi che partecipano questa tendenza è Filippo de Laurentiis. Un'azienda knitwear che per la collezione SS22 ha presentato una varietà di maglieria, con un'atmosfera Riviera anni '60, e vibrazioni che ricordano Il Talento di Mr Ripley.  
 
Anche i maglifici di lusso Morgano e Piacenza 1733 puntano al futuro senza cravatta. Con sobrie e colorate maglie pastello, dai colli e colletti adatti alle giacche, entrambi i brand prefigurano un tempo più gioioso a venire.

Anche se il tailoring e i classici hanno sono stati protagonisti a Pitti Uomo quest'estate, molte altre cose interessanti hanno catturato l'attenzione dei visitatori. Per esempio, il marchio italiano di maglieria Ma'ry'ya, gestito da una coppia coreano-giapponese, produce maglieria con materiali di lusso in uno stile elegante e moderno che riesce ad essere minimalista, ma non noioso. 

Lo stile più sobrio, ma più formale, è stato presentato anche da brand come Harris Wharf London, Nine: Inthe: Morning e Roberto Collina. Con un approccio moderno, i marchi sono in equilibrio tra la tradizione e uno stile contemporaneo. Offrendo nuovi modi di vestire senza compromettere forma e funzione.
 
La domanda sempre più urgente relativa alla sostenibilità nell'industria della moda era onnipresente tra gli espositori. Paul&Shark ha presentato una parte della nuova collezione, sviluppata in armonia con il manifesto di sostenibilità proprio del marchio. Il brand, nato dalla passione per il mare, si assume una grande responsabilità nell’impegno alla sostenibilità. Una parte importante della collezione è stata realizzata con materiali riciclati o provenienti da fonti sostenibili. 

Anche la sezione "Sustainable Style" ha attirato l'attenzione sulla questione della sostenibilità. Prima disponibile su PittiConnect, ha debuttato in fiera fisica e presentato una proposta di 15 giovani marchi emergenti che avevano tutti il loro punto di vista sull'argomento. La sezione è stata curata dalla giornalista di moda e stylist Giorgia Cantarini. 
La sostenibilità è un concetto tanto ampio da coinvolgere davvero tanti aspetti. Non riguarda solo la produzione, ma anche l'artigianalità, l'ambiente e le persone. Ho cercato di selezionare i marchi guardando a tutte queste angolazioni. Ma l'obiettivo principale era quello di presentare nomi che avessero qualcosa da raccontare e che si distinguessero per il loro grande stile”, spiega Giorgia.

Il tratto più olistico della sostenibilità era presente in modi diversi tra i marchi della sezione. WOO, azienda di impermeabili dal Sud Italia, ha presentato i suoi prodotti in PVC riciclato: gli scarti vengono utilizzati per produrre accessori. È realizzato da un produttore pugliese, e completamente gestito da donne. Il marchio francese, ex finalista del premio ANDAM, Uniforme, ha presentato una collezione ispirata agli aviatori, prodotta in materiali di provenienza ecologica. Il designer italiano Federico Cina ha celebrato heritage e radici utilizzando un’antica tecnica di stampa della Romagna, che prevede colori ottenuti dalla ruggine. D.N.I, brand fondato a Parigi da due gemelli dalle radici peruviane, ha presentato la nuova collezione ispirata alla città natale in Perù. Le maglie sono state realizzate in Perù da donne che utilizzano tecniche tradizionali. Solo per citarne alcuni. 

Penso che la cosa più interessante sia che tutte le persone allo show parlavano di come i vestiti fossero fantastici e dicevano ‘sì, forse la sostenibilità è cool dopo tutto’". Questo è l’obiettivo, conclude Giorgia.
Un'altra osservazione relativa alla fiera è l'accelerazione dell'abbigliamento tecnico che viene ora incorporato nel guardaroba quotidiano. Un abbigliamento che vanta le capacità tecniche per stare nella natura, ma possiede l'estetica della vita di città.

Lo specialista italiano di capispalla Herno, che durante la pandemia ha investito nelle sue fabbriche, si sta concentrando su nuove categorie di abbigliamento. Con la linea Herno Laminar ha presentato una collezione composta da pantaloni, scarpe, camicie e capispalla. Il tutto in uno stile sofisticato e sobrio, ma allo stesso tempo con tecnologie all'avanguardia.

MOMO Design, azienda italiana con radici nell'industria automobilistica, ha presentato la nuova collezione che il CEO Franco Tosi, del produttore Golf@360, ha descritto come "capi che facilitano la mobilità in città". L'azienda, che ha iniziato a produrre abiti solo due anni fa, si focalizza ora su pezzi altamente tecnici da utilizzare in ambienti urbani. 

Un altro marchio che sta lavorando molto su nuovi materiali e pratiche di produzione innovative è AlphaTauri. Il brand, che deriva dall'azienda austriaca di bevande Red Bull, ha presentato nel suo laboratorio MobileInnovation, la collezione SS22. Una collezione che nasce dalla ricerca e dall'innovazione. Con la sua tecnologia 3D-knitting, una tecnologia di maglieria che non richiede cuciture, e con il materiale Taurobran® il marchio sta puntando a sviluppare ulteriormente la mission di essere all'avanguardia nel fondere fashion e funzione.