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with Pitti
ANDREAS MURKUDIS
News
Edizione 98
30.09.2020
Figura di spicco della scena artistica berlinese, Andreas Murkudis ha aperto il suo primo negozio all’interno di un cortile di Mitte nel 2003. Dopo averlo trasferito a Schöneberg nel 2011, adesso ha sede nell'ex laboratorio di stampa del quotidiano Tagesspiegel, circondato da varie gallerie d’arte.

Un grande spazio industriale con un'estetica pulita, Store 81 ospita una selezione unica di prodotti in un'atmosfera da museo. Questo store eclettico propone cose che Andreas vorrebbe possedere personalmente.

Impegnato ad allargare la prospettiva dei suoi visitatori, Andreas ci ha raccontato di cosa significa Berlino per lui, dei suoi prossimi progetti e di molto altro ancora.
Cosa ami di questa città?
Personalmente, il fatto di avere la possibilità di fare tante cose. Abbiamo trovato uno spazio fantastico in centro, completamente vuoto. Ci sono così tante opzioni per qualcuno che vuole avviare un'impresa o un progetto qui.
A cosa stai lavorando al momento?
Al momento stiamo lavorando al nostro nuovo sito e account Instagram. Durante la stagione del COVID-19, ho trovato tanti oggetti incredibili in magazzino, dagli anni Ottanta ad oggi. Pezzi unici di Maison Margiela, designer anni Ottanta e libri fuori catalogo. Ho trovato più di 1000 pezzi in totale; l'idea è di metterli anche su Instagram.

In quale zona di Berlino passi più tempo?

Non c’è una sola zona, per me. Vivo a Charlottenburg, ma mi sposto molto perché conosco molto bene la città.
Come descriveresti lo stile personale dei berlinesi?
A Berlino, la maggior parte delle persone è molto casual, vedi sempre sneakers. Ma penso che i nostri clienti siano un po’ diversi. Sto in negozio più o meno sette giorni su sette, quindi non sono in giro in città tutti i giorni.
Come descriveresti il tuo cliente tipo?
Penso che il nostro cliente non sia molto interessato al marchio, ma al prodotto: come è fatto, la vestibilità, il colore, la qualità dei capi. E non guarda solo i grandi marchi, ma anche i marchi locali. Quindi è più questione di come sente il prodotto.

Qual è il tuo brand preferito tra quelli in negozio attualmente?

Questa è una domanda difficile perché abbiamo più di 300 brand. Penso che uno dei miei preferiti al momento sia Dries van Noten, ma anche Rick Owens. Il problema è che abbiamo tanti bei marchi dall'Asia, dall'Europa e da tutto il mondo. Conosco i proprietari e le persone che ci lavorano: ho rapporti con loro da lungo tempo, quindi è difficile da dire. 

Qual è il tuo ristorante preferito?

Al momento, Remi. Fa cibo locale, ma non troppo complicato. È semplice e scegli piatti piccolini. In più, il Café Einstein, dove è sempre bello andare a colazione, pranzo o cena. Hanno un giardino fantastico, penso che sia lì dagli anni '70 o '80. Si trova vicino alle prostitute di Tiergarten.
C'è un posto in cui vai per trovare ispirazione?
Non proprio. Conosco la città molto bene, e penso di essere più ispirato quando viaggio. Mi manca viaggiare in Asia. Sono stato molto ispirato in Giappone o in Corea. Ci sono tanti progetti e negozi fantastici lì, in più mixano tante cose diverse insieme. Sono più sperimentali che in Europa. Puoi andarci ogni tre mesi e trovare sempre molte cose nuove.
Qualche artista di Berlino che ci consigli?
La pittrice Tamina Amadyar, che usa i pigmenti direttamente sulla tela. Espone in una galleria che si chiama Guido Baudach, lavora con il vetro acrilico colorato e realizza bellissime sculture.
Chi è il tuo artista musicale di Berlino preferito?

Uno dei miei artisti musicali preferiti è Carsten Nicolai. È più sperimentale, ma lavora anche con gli spazi e l'architettura. Lavoriamo spesso insieme. Durante la stagione del Coronavirus, quando ho dovuto rinunciare a uno dei miei uffici, è venuto nel mio negozio e ha diviso lo spazio in due parti. Uno è uno spazio espositivo e l'altro è il mio nuovo ufficio. Lavora in scultura e video, può fare di tutto.

Come descriveresti la comunità creativa di Berlino?

Ci sono davvero tanti artisti interessanti in città. Conosco tante persone creative qui e penso che ci siano molte possibilità. Ecco perché così tanti si trasferiscono a Berlino, c'è una comunità fantastica.
Qual è il prossimo passo per te?
Alcune mostre d'arte nel nostro nuovo spazio. Il nostro prossimo progetto è una mostra con la stilista danese Cecile Bahnsen.

Ok Andreas, grazie per la disponibilità!