Around the World
with Pitti
SOPHIA CHANG
News
Edizione 98
05.10.2020
Originaria del Queens, il quartiere di New York, la storyteller multimediale Sophia Chang ha collaborato con nomi internazionali come Samsung, Nike, Adidas, Apple e NBA.

Appassionata di uno storytelling basato su illustrazioni e design, abbiamo fatto quattro chiacchiere con Chang a proposito della cultura nella sua città natale, New York.
Cosa ti piace di più della città?
L'energia senza fine e la diversità di culture, persone e personalità.

In quale zona passi più tempo e perché?

Sono spesso a downtown. Solitamente nella zona che va da Union Square fino al Lower East Side. Ho frequentato la Parsons School of Design per la laurea triennale, lavoravo come commessa part-time all'ex Journeys e al negozio PUMA a Union Square mentre facevo degli stage a Chinatown, SoHo e Flatiron.

Come descriveresti lo stile dei newyorchesi?

Va in base a come vogliono presentarsi al mondo. Dice tanto.
Ristorante preferito e perché?
Ne ho troppi ma immagino che il mio preferito in questo momento sia Fish Cheeks! Cibo tailandese incredibile, arredamento bellissimo e hanno uno dei miei vini preferiti.

Dove vai per trovare ispirazione?

Su un vagone della metropolitana. È pieno di pubblicità, persone diverse, conversazioni diverse e tutto ciò che potrebbe esserci là fuori!

Com'è la tua giornata tipo in questo momento?

Lavoro 6-7 giorni a settimana. Ma amo il mio lavoro, quindi faccio ciò che amo 24 ore su 24, 7 giorni su 7!

Ci sono artisti (fotografi, pittori, scultori, ecc.) che dovremmo conoscere? Cosa ti piace di loro?

Aaron De La Cruz che sta a San Francisco, ItsALiving AKA Ricardo Gonzales a New York, Steve Sweatpants a New York, Brian Tampol a Los Angeles e Haley Ann Robinson a Portland. Seguo il loro lavoro da alcuni anni, è sempre emozionante vederli crescere e cerco di supportarli attivamente con il mio lavoro, e anche comprando le loro opere.
Artista musicale preferito?
Ascolto southern rap, r&b, funk e soul, bossa nova, dancehall, bachata, salsa, musica cristiana, persino gli inni... mi piace tutto.

Come descriveresti la comunità creativa?

Vedo la mia comunità creativa come una grande famiglia. Dovrebbe essere circolare, prendersi cura gli uni degli altri, sostenersi a vicenda, trovare opportunità di lavoro l'uno per l'altro, ecc. "Mangiamo" dallo stesso piatto.
In che modo la pandemia ha avuto un impatto sul tuo processo creativo?
Viaggiavo molto negli ultimi anni, ogni due settimane, prima del COVID. Era entusiasmante, mi sono state date molte opportunità di viaggiare nelle città di tutto il mondo, ma era estenuante. La pandemia mi ha permesso di concentrarmi su ciò che ho davanti a me. Adoro lavorare per ore senza distrazioni, e mi ha permesso di fare un passo avanti e prendere in carico molto più lavoro.

Con chi ti piacerebbe collaborare?

Nella mia carriera ho avuto l'opportunità di lavorare con tante società incredibili della Fortune 500. In questo momento, sono più concentrata sull’empowering della mia comunità piuttosto che su possibili collaborazioni. Voglio usare le mie capacità e conoscenze per costruire una piattaforma per dare potere ad altri creators e mettere in luce il loro lavoro.
Qual è la parte del tuo lavoro che preferisci?
Amo la comodità, l'efficienza e portare a termine le cose. Concentrarmi su queste aree mi permette di avere un’efficiente organizzazione del lavoro, che si trasferisce nei miei rapporti professionali, quindi anche i miei clienti hanno a che fare con una macchina ben oliata.

Come tieni alta la motivazione al momento?

Ho buoni amici con cui ci sentiamo per sapere come vanno le cose. Ho molte aspirazioni e obiettivi e mi sono impegnata per 10.000 ore se non di più negli ultimi dieci anni per affinare le mie capacità. I prossimi dieci anni si concentreranno sul costruire e realizzare queste aspirazioni. È una motivazione sufficiente per me, indipendentemente dal contesto.
Hai avuto rivelazioni creative post-pandemia?
Non ho mai veramente lavorato 6-7 giorni a settimana, settimana dopo settimana dopo settimana. Mi piace moltissimo!

Hai avuto esperienze in molti settori diversi, quale preferisci?

Mi piacciono tutti, ecco perché continuo a lavorarci.
Hai lavorato con molti brand, come fai ad aiutarli a trovare e mantenere una voce autentica?
Rimango fedele alla loro voce. Impiego del tempo a studiare il progetto, la campagna, la loro brand voice prima di presentare una mia illustrazione, una skill o anche un parere nella collaborazione. È importante trovare quell'equilibrio e mantenere la loro voce elevando il messaggio con la mia arte.

Cosa ti entusiasma di più in questo momento?

Lavorare di più.
A cosa stai lavorando?
Uno dei progetti di cui sono più entusiasta è la mia tech startup Common Ace (www.commonace.com), un marketplace selezionato di sneaker per donne. Le persone possono acquistare da diversi rivenditori in tutto il mondo. È stato fantastico avere il tempo per darsi da fare e dargli vita. Soprattutto, siamo stati in grado di costruire un bellissimo team di collaboratori in tutti gli Stati Uniti, che hanno lavorato virtualmente per realizzare questo fantastico progetto.

Qual è il prossimo passo per te?

Il futuro promette bene, date un’occhiata a @esymai su Instagram.