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Il Rinascimento artigianale di Dolce&Gabbana. ''Non siamo fatti per il mass market"
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Edition 98
03.09.2020
La sfilata di Alta sartoria è andata in scena a Firenze con 100 look nel Salone dei 500 di Palazzo Vecchio su una passerella a forma di giglio. Ospite speciale Monica Bellucci che ha ricevuto le chiavi della città dal sindaco Dario Nardella.

Firenze. Piazza della Signoria gremita di pubblico e divisa da transenne. Sbandieratori, stendardi e personaggi in costume usciti dalla storia della città toscana. Sono ricordi dei fasti dei Medici, di mecenati e di tradizione. Di quella tradizione che Dolce&Gabbana sta sostenendo a più riprese in quella valorizzazione dell'artigianato e del Made in Italy che è diventata una missione della maison. E oggi ribadita con la sfilata di Alta sartoria, andata in scena con 100 look nel sempre stupefacente Salone dei 500 su una passerella a forma di giglio, simbolo araldico della città.

"Sappiamo creare bellezza, noi italiani dobbiamo prendere coscienza che sappiamo fare cose belle e che le facciamo bene", hanno spiegato a MFF Domenico Dolce e Stefano Gabbana poche ore prima dello show. "Dato il nostro amore per l'artigianalità e il fatto a mano ci sono venute in mente le botteghe. E abbiamo chiesto ad alcuni artigiani di collaborare alla sfilata con le loro creazioni. Sono mani sapienti, un vero dono".

A partecipare sono 38 botteghe artigiane fiorentine, patrimonio di know how storico adesso portato avanti da una nuova generazione giovane. Si spazia da cristallerie a cestai, a chi costruisce scatole di cuoio, a chi lavora l'argento o intaglia il legno. "Ognuno ha il suo marchio di fabbrica", hanno continuato gli stilisti. "Non pensiamo a essere omologati. E' importante l'Individualità di ogni persona. Non siamo fatti per il mass market ma per cose speciali e uniche", hanno proseguito.

"Crediamo molto nei giovani, nel loro talento. Michelangelo e Leonardo ci sono già. Anche noi a milano abbiamo aperto un ricamificio pieno di giovani". Il problema per i designer è che spesso i media non diano visibilità a questo tipo di ricchezza. "Noi abbiamo iniziato nel 1984 con due milioni di lire , ci auguriamo che anche loro possano trovare la loro strada". E sulla passerella sfilano corone ispirate a Cosimo de Medici, tuniche di piume che rappresentano Firenze. Argento per i revers di una giacca che diventa super preziosa. E' la maestria manifatturiera Made in Firenze che entra in ogni look. Un augurio? "Che questi artigiani stiano uniti per fare insieme una nuova forza", hanno concluso. Ospite speciale Monica Bellucci che ha ricevuto le chiavi della città dal sindaco Dario Nardella.

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