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Svelati i nomi dei 38 artigiani coinvolti da Dolce&Gabbana a Firenze
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Edition 98
31.08.2020
Dall'Antico setificio fiorentino all'argenteria Brandimarte, dal cappellificio Grevi ai profumi di Lorenzo Villoresi. Sono questi alcuni dei protagonisti della tre giorni di eventi organizzata da Domenico Dolce e Stefano Gabbana con Pitti immagine

Emergono nuovi dettagli sulla tre giorni di eventi fiorentini organizzati da Dolce&Gabbana, in collaborazione con Pitti immagine, per la presentazione delle collezioni di Alta sartoria e Alta moda e Alta gioielleria. Dal 2 al 4 settembre prossimi la città sarà teatro di un calendario di appuntamenti e di un progetto speciale che coinvolge direttamente gli artigiani locali. «Il Rinascimento ha sempre significato per noi lo straordinario, la creatività pura, l'abilità manuale di altissimo livello, così come l'amore per l'Italia, l'arte e il fatto a mano rappresentano da sempre i punti fermi del nostro lavoro», hanno spiegato i due stilisti.

Il Rinascimento e la Rinascita, questo il titolo dell'happening in riva d'Arno, inizierà il 2 settembre con una sfilata dedicata alle collezioni maschili all'interno del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. In passerella pezzi unici che saranno accompagnati da accessori e oggetti realizzati dalle botteghe artigiane della città. Nelle ore precedenti, in scena l'esposizione della collezione di Alta gioielleria nel chiostro di Santa Maria Novella. Il calendario degli appuntamenti proseguirà il giorno successivo nel giardino all'italiana di Villa Bardini con le proposte di Alta moda femminile e si concluderà alle Cantine Antinori nel Chianti con un'esperienza in vigna e una cena.

Tra le novità emerse anche i nomi dei 38 artigiani coinvolti. Tra questi l'Antico setificio fiorentino di proprietà del marchio Stefano Ricci, la storica bottega di argenteria Brandimarte, o Giusto Manetti Battiloro, istituzione nella produzione della foglia d'oro. Ma anche i cappelli di paglia di Grevi, i profumi di Lorenzo Villoresi, il laboratorio di lavorazione della piuma di Duccio Mazzanti, l'argenteria di Pampaloni o le scarpe di Stefano Bemer.

L'intento principale del progetto voluto dalla maison è infatti quello di comprendere e rispettare l'identità e la specificità di ogni singolo artigiano coinvolto, portando le sue creazioni sotto i riflettori di un pubblico internazionale. Proprio per questo non sono stati commissionati dei lavori, ma gli stilisti hanno operato in totale condivisione con gli artigiani, per valorizzare dei pezzi che, già unici e preziosi, sono spesso stati spinti oltre la loro normale destinazione d'uso, inventando per loro una nuova identità. Le creazioni realizzate in terracotta, seta, oro, argento, cuoio, pelle, paglia, vimini, cristallo, porcellana, vetro, legno, broccato, piume, perline, pietre dure, tarsie marmoree interpretano non solo il valore della tradizione artigiana, spesso tramandata di generazione in generazione, ma anche una spiccata attenzione alla contemporaneità. Per raccontare questo speciale universo è stato realizzato, con il contributo del consorzio Cuoio di Toscana, un volume a tiratura limitata con copertina in pelle, con i profili dei singoli artigiani e i disegni degli oggetti che sfileranno, in una una sorta di guida con un percorso in città. Inoltre, le teche contenenti i loro lavori saranno esposte a Palazzo Vecchio, nel Cortile di Michelozzo, dal 2 settembre al 15 ottobre.

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