Il fashion Made in Italy sempre più sostenibile e responsabile. Un fenomeno, quello della moda green, costantemente in crescita, con la domanda di capi etici in Italia in aumento del 78% nel periodo ottobre 2018-marzo 2019 rispetto al semestre precedente, secondo uno studio condotto dal motore di ricerca Lyst.
L'attenzione verso buone pratiche, sempre più in voga tra i new name, è supportata anche da enti di categoria come Pitti immagine che, sponsorizzato da UniCredit, ha recentemente dato il via al progetto The sustainable style per valorizzare 14 brand menswear di rilievo a livello internazionale, tutti accomunati dall'aver intrapreso un percorso verso una moda responsabile e sostenibile e con la rappresentanza tricolore protagonista dell'iniziativa.
Tra l'altro, la collaborazione triennale tra la società fieristica fiorentina e l'istituto di credito che si è inaugurata con il progetto sulla piattaforma digitale Pitti Connect, è centrata proprio sui temi della sostenibilità, dell'innovazione e della promozione internazionale dei talenti Made in Italy.
Tra i nomi coinvolti c'è Myar. Fondato dal direttore creativo Andrea Rosso, è focalizzato su capi di abbigliamento militare vintage, nel segno dell'economia circolare. Nel progetto anche Flavia La Rocca, designer che mette al centro della filosofia sostenibilità e pratiche etiche. Gli abiti 100% made in Italy sono composti da moduli intercambiabili, che si trasformano attraverso cerniere nascoste.
Marta Sanchez ed Elbio Bonsaglio sono invece a capo del brand Kidsofbrokenfuture, con i valori dell'eticità portati avanti sia attraverso la scelta di tessuti sostenibili, ma anche con attività di giving back.
Il gruppo di designer italiani scelti per The sustainable style comprende anche Vitelli, marchio di maglieria di Mauro Simionato e Giulia Bortoli riconosciuto per una tecnica di upcycling innovativa, costituita da un ibrido tra tessuto e maglia. Coinvolto nel progetto di Pitti anche Rewoolution, la label activewear del lanificio Reda, il primo marchio italiano di sportswear certificato b corporation.
Allargando la visione ad altre realtà italiane che hanno sposato al 100% il tema green spiccano Tiziano Guardini e Gilberto Calzolari. Il primo vede alla base delle sue creazioni il concetto di ecouture, un nuovo modo di fare couture che mixa sartorialità e innovazione, l'altro punta invece a recuperare i valori di qualità ed esclusività del lusso made in Italy, nel segno della sostenibilità e delle scelte etiche.
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